?In Italia i piloti non vengono rispettati e per correre il regionale bisogna spendere milioni di euro. Allora... meglio le road race... Meglio il TT!?
Alex Polita ha guidato di tutto, dalle moto da cross alle Superbike del mondiale. Alex Polita ha vinto tanto, in tutte le discipline. La sua carriera spiega che un pilota di velocit? ma, a differenza della maggior parte dei piloti della velocit? ? affascinato dalle road race, soprattutto dal Tourist Trophy. In un sistema sano, Polita avrebbe voluto continuare a gareggiare in circuito. Secondo Alex, per?, il sistema ? marcio ed ? per questo motivo che lui non vuole pi? farne parte. Per questo, dal 2016, Alex Polita dir? addio alla velocit? per sposare le road race, iniziando dalla pi? famosa, il TT.
Dopo anni di velocit?, dove hai trovato il coraggio per cambiare vita agonistica, puntando sulle road race?
?Io ho gi? corso il BSB, dove la maggior parte delle piste erano gi? delle road race!?.
Sei gi? stato all?Isola di Man? Che impressione hai avuto del percorso?
?Dopo la mia prima visita mi ? sembreto tutto meno complicato del previsto. Poi... dipende sempre da come devi affrontare la corsa. Correre il TT per battere il record, alla John McGuinness, ? un?altra cosa. Lui fa venire l?ansia, anche solo guardandolo!?.
Come ti hanno accolto in Inghilterra?
?Dal momento che ho deciso di correre il TT, gli organizzatori mi hanno garantito il massimo della disponibilit? e il massimo delle attenzioni, come se fossi uno vero! Questo mi stupisce un po?, per? mi ha fatto un immenso piacere?.
Forse perch? sei uno vero...
?O me lo scordo io, oppure solo in Italia non se lo ricordano. Da noi se non ti presenti in pista con qualche milione di euro per correre il campionato regionale non sei uno vero?.
Come ? iniziato il tuo rapporto con gli organizzatori del TT?
?Mi ero rotto le scatole di lavorare senza guadagnare. Ho scritto una mail agli organizzatori, sapendo che non avrei mai ricevuto risposta. Quella risposta, invece, ? arrivata dopo sette minuti. Come in Italia... Mi hanno risposto e mi hanno detto che mi conoscevano, perch? sapevano che avevano vinto un sacco di titoli. Ti dico la verit?... alcuni li avevo addirittura rimossi dalla memoria!?.
Perch? non hai continuato a puntare sulla velocit??
?Lo scorso anno per me ? stato un calvario, perch? sono stato abbandonato. Ti confesso che mi ero davvero rotto i coglioni di essere trattato senza rispetto. Ognuno di noi ha una dignit?. Correre in Italia significa rinunciare a questa dignit?. Mi dispiace dirlo ma ? cos?. Ho tanta rabbia dentro e questo mi porta ad essere polemico a fare delle affermazioni che forse non dovrebbero essere fatte. Per? all?estero tutto funziona meglio e soprattutto ogni pilota viene rispettato per cu? che fa. ? un dato di fatto?.
Quindi hai scelto le road race anche per poterti guardare allo specchio senza vergognarti di te stesso?
?S?. Essere un pilota ? un investimento. Un pilota ? un atleta e vivere da atleta ha un costo, al quale vanno aggiunti dei rischi. Per questo un pilota meriterebbe un rispetto. Purtroppo in Italia non ? cos?. In Italia correre o non correre ? solo ed esclusivamente una questione economica. ? una storia vecchia, per carit?, per? non ? possibile che solo ed esclusivamente i soldi influenzino la carriera di un pilota?.
Se gli organizzatori del TT non ti avessero risposto, cosa avresti fatto?
?Oggi anche chi ha talento e ha vinto delle gare e dei titoli ? costretto ad elemosinare una sella. Allora meglio lasciare stare. Quindi la risposta alla tua domanda ?... sarei rimasto in officina con mio padre a costruire una caf? racer?.
Hai deciso di correre il TT perch? non avevi alternative, oppure la tua ? stata una scelta?
?A differenza di altri piloti di velocit? io ho sempre voluto correre il TT, come sogno di correre la Dakar. Non farmi troppe domande, perch? attualmente ho pi? sogni che certezze. Voglio dire... a questo punto al TT 2016 ci sar?, perch? gli organizzatori mi hanno gi? ospitato sull?Isola di Man e sottolineo... ospitato. Mi hanno fatto vedere il percorso in auto, spiegandomi quali sono i punti critici. So che correr? nelle classi Stock 1000 e Senior con una BMW S 1000 RR, probabilmente gommata Metzeler. Punto?.
Qual ? la zona del tracciato che ti ha impressionato di pi??
?I piloti pi? esperti sostengono che la parte pi? difficile del percorso sia la prima. Io non sono d?accordo. ? vero, all?inizio si viaggia a 300 km/h in mezzo alle case ma senza essere in piega. A me ha fatto molta pi? impressione il Mountain, che sembra il Mugello con dei burroni al posto delle vie di fuga! E in quel tratto non sei dritto...?.
Non posso non chiederti cosa pensano i tuoi genitori della tua scelta dopo quello che ? accaduto a tua sorella Alessia.
?Non vogliono sapere nulla. Quando ho detto ai miei genitori che avrei corso il Tourist Trophy ? successa una tragedia. Non immagini. A casa mia il TT ? un argomento di cui non si pu? parlare. Lo far? e basta ma non ne posso parlare con la mia famiglia?.
Hai descritto il TT come uno sogno, spiegandomi che vorresti correre anche la Dakar. Qual ? il tuo vero obiettivo? Vorresti diventare un professionista delle road race?
?Ho parlato con Stefano Bonetti e Alessio Corradi, che hanno corso il TT. Loro mi hanno detto che dopo avere gareggiato all?Isola di Man non potr? smettere con le road race. Io so bene che per vincere un TT bisogna vivere all?Isola di Man e so bene che il primo anno sar? lontano dai primi. Per? spero di essere pi? competitivo il secondo anno e di essere veloce il terzo anno. Questo ? il mio sogno. Spero di avere risposto alla tua domanda...?.
Fonte corrieredellosport.it
Alex Polita ha guidato di tutto, dalle moto da cross alle Superbike del mondiale. Alex Polita ha vinto tanto, in tutte le discipline. La sua carriera spiega che un pilota di velocit? ma, a differenza della maggior parte dei piloti della velocit? ? affascinato dalle road race, soprattutto dal Tourist Trophy. In un sistema sano, Polita avrebbe voluto continuare a gareggiare in circuito. Secondo Alex, per?, il sistema ? marcio ed ? per questo motivo che lui non vuole pi? farne parte. Per questo, dal 2016, Alex Polita dir? addio alla velocit? per sposare le road race, iniziando dalla pi? famosa, il TT.
Dopo anni di velocit?, dove hai trovato il coraggio per cambiare vita agonistica, puntando sulle road race?
?Io ho gi? corso il BSB, dove la maggior parte delle piste erano gi? delle road race!?.
Sei gi? stato all?Isola di Man? Che impressione hai avuto del percorso?
?Dopo la mia prima visita mi ? sembreto tutto meno complicato del previsto. Poi... dipende sempre da come devi affrontare la corsa. Correre il TT per battere il record, alla John McGuinness, ? un?altra cosa. Lui fa venire l?ansia, anche solo guardandolo!?.
Come ti hanno accolto in Inghilterra?
?Dal momento che ho deciso di correre il TT, gli organizzatori mi hanno garantito il massimo della disponibilit? e il massimo delle attenzioni, come se fossi uno vero! Questo mi stupisce un po?, per? mi ha fatto un immenso piacere?.
Forse perch? sei uno vero...
?O me lo scordo io, oppure solo in Italia non se lo ricordano. Da noi se non ti presenti in pista con qualche milione di euro per correre il campionato regionale non sei uno vero?.
Come ? iniziato il tuo rapporto con gli organizzatori del TT?
?Mi ero rotto le scatole di lavorare senza guadagnare. Ho scritto una mail agli organizzatori, sapendo che non avrei mai ricevuto risposta. Quella risposta, invece, ? arrivata dopo sette minuti. Come in Italia... Mi hanno risposto e mi hanno detto che mi conoscevano, perch? sapevano che avevano vinto un sacco di titoli. Ti dico la verit?... alcuni li avevo addirittura rimossi dalla memoria!?.
Perch? non hai continuato a puntare sulla velocit??
?Lo scorso anno per me ? stato un calvario, perch? sono stato abbandonato. Ti confesso che mi ero davvero rotto i coglioni di essere trattato senza rispetto. Ognuno di noi ha una dignit?. Correre in Italia significa rinunciare a questa dignit?. Mi dispiace dirlo ma ? cos?. Ho tanta rabbia dentro e questo mi porta ad essere polemico a fare delle affermazioni che forse non dovrebbero essere fatte. Per? all?estero tutto funziona meglio e soprattutto ogni pilota viene rispettato per cu? che fa. ? un dato di fatto?.
Quindi hai scelto le road race anche per poterti guardare allo specchio senza vergognarti di te stesso?
?S?. Essere un pilota ? un investimento. Un pilota ? un atleta e vivere da atleta ha un costo, al quale vanno aggiunti dei rischi. Per questo un pilota meriterebbe un rispetto. Purtroppo in Italia non ? cos?. In Italia correre o non correre ? solo ed esclusivamente una questione economica. ? una storia vecchia, per carit?, per? non ? possibile che solo ed esclusivamente i soldi influenzino la carriera di un pilota?.
Se gli organizzatori del TT non ti avessero risposto, cosa avresti fatto?
?Oggi anche chi ha talento e ha vinto delle gare e dei titoli ? costretto ad elemosinare una sella. Allora meglio lasciare stare. Quindi la risposta alla tua domanda ?... sarei rimasto in officina con mio padre a costruire una caf? racer?.
Hai deciso di correre il TT perch? non avevi alternative, oppure la tua ? stata una scelta?
?A differenza di altri piloti di velocit? io ho sempre voluto correre il TT, come sogno di correre la Dakar. Non farmi troppe domande, perch? attualmente ho pi? sogni che certezze. Voglio dire... a questo punto al TT 2016 ci sar?, perch? gli organizzatori mi hanno gi? ospitato sull?Isola di Man e sottolineo... ospitato. Mi hanno fatto vedere il percorso in auto, spiegandomi quali sono i punti critici. So che correr? nelle classi Stock 1000 e Senior con una BMW S 1000 RR, probabilmente gommata Metzeler. Punto?.
Qual ? la zona del tracciato che ti ha impressionato di pi??
?I piloti pi? esperti sostengono che la parte pi? difficile del percorso sia la prima. Io non sono d?accordo. ? vero, all?inizio si viaggia a 300 km/h in mezzo alle case ma senza essere in piega. A me ha fatto molta pi? impressione il Mountain, che sembra il Mugello con dei burroni al posto delle vie di fuga! E in quel tratto non sei dritto...?.
Non posso non chiederti cosa pensano i tuoi genitori della tua scelta dopo quello che ? accaduto a tua sorella Alessia.
?Non vogliono sapere nulla. Quando ho detto ai miei genitori che avrei corso il Tourist Trophy ? successa una tragedia. Non immagini. A casa mia il TT ? un argomento di cui non si pu? parlare. Lo far? e basta ma non ne posso parlare con la mia famiglia?.
Hai descritto il TT come uno sogno, spiegandomi che vorresti correre anche la Dakar. Qual ? il tuo vero obiettivo? Vorresti diventare un professionista delle road race?
?Ho parlato con Stefano Bonetti e Alessio Corradi, che hanno corso il TT. Loro mi hanno detto che dopo avere gareggiato all?Isola di Man non potr? smettere con le road race. Io so bene che per vincere un TT bisogna vivere all?Isola di Man e so bene che il primo anno sar? lontano dai primi. Per? spero di essere pi? competitivo il secondo anno e di essere veloce il terzo anno. Questo ? il mio sogno. Spero di avere risposto alla tua domanda...?.
Fonte corrieredellosport.it
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